3829 recensioni a vostra disposizione!
   

LA LETTRICE
(LA LECTRICE)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 24 agosto 1989
 
di Michel Deville, con Miou-Miou, Patrick Chesnais, Maria Casarès (Francia, 1988)
 
"Quale è il risultato della lettura ad alta voce di un testo letterario, della sua enunciazione? Per rispondere in immagini a questo interrogativo, LA LETTRICE è innanzitutto un film sul suono. E sul suono, prima di ogni altro, della voce della sensibilissima Miou-Miou. Scomposta in tre parti, leggermente ma chiaramente modulate: la voce di Constance, che legge nel proprio letto, e racconta al marito, la storia di Marie. Quella di Marie, che sceglie di diventare lettrice di professione ("giovane donna offresi per letture a domicilio..."), mentre legge, sempre più professionale, sempre più sicura di sé stessa, i testi letterari ai più svariati personaggi. E quella ancora di Marie, infine, nella vita di ogni giorno, negli sviluppi quasi fantastici che ogni lettura-ogni incontro quindi- provocano quotidianamente.

Il compito delle immagini di Deville è quello di riempire lo spazio esistente fra queste tre dimensioni: e concorrere a visualizzare quella che è la conseguenza di ogni lettura ad alta voce. Una conseguenza contraddittoria, quasi ambigua, apportatrice comunque di una tensione dialettica: poiché celebrativa, da un lato, esaltatrice del mistero letterario. E dissacrante, dall'altro; poiché distruttrice di quel segreto. Ma, al tempo stesso, materializzatrice dei fantasmi.

Grazie alla voce dell'attrice, grazie alle immagini di Deville il mistero dell'impulso letterario, abituato a vivere nell'intimo della nostra fantasia, s'incarna nelle pulsioni (il più delle volte erotiche, poiché il film termina sul rifiuto dell'eroina di leggere dei testi di Sade ai tre notabili del paese; e, come se non bastasse, Marie-Constance è il nome dell'ultima, fedelissima compagna del divino marchese...) dei personaggi.

L'enunciazione del testo, se non impedisce l'identificazione dello spettatore, esalta l'aneddoto, eleva quel processo di materializzazione e lo lava da ogni sospetto di banalità: poiché, dopo tutto, i servizi a domicilio di Miou-Miou (come ben dimostra l'episodio con l'esilarante Patrick Chesnais, manager abbisognoso di pulsioni ben più concrete di quelle letterarie) rappresentano una variazione più o meno dichiarata della più antica professione al mondo.

Un processo del genere richiede una precisione da orafo: ed è certamente qualcosa che non fa difetto all'autore di PERIL EN LA DEMEURE.

LA LECTRICE è un'opera eccezionalmente padroneggiata in tutti i suoi aspetti: dalla sceneggiatura astuta ad una ambientazione fortemente stilizzata (le vie di Arles deserte, i vari appartamenti costruiti con precisione certosina per informarci sulle abitudini di chi ci vive), dai colori usati in funzione psicologica alla già accennata colonna sonora, che s'incarica addirittura di far progredire l'azione, di anticiparla nel tempo. Ad un'interpretazione da manuale, da parte di uno stuolo di celebri attori del teatro francese; alla musica (la beethoveniana TEMPESTA) che, un frammento dopo l'altro, contribuisce a creare il castello fantastico.

Certo, il cinema così preciso, così prezioso di Deville trascina con sé il rischio del compiacimento, dell'esercizio di stile nella tradizione della ben nota commedia libertina francese. Ma, assai meglio che non nel precedente LE PALTOQUET, forse anche grazie alla freschezza ed alla difficile naturalezza di Miou-Miou, gli stati di grazia soverchiano quelli del calcolo. Permettendo così a LA LETTRICE di farsi cinema, oltre che dell'intelligenza, anche di quella stessa grazia."


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda